2013: best albums I stumbled upon.
E insomma questo 2013 è stato un sacco dark e minimal e wave, ed ecco che vi racconto cosa è successo. Grazie a tutti/e quelli/e che mi hanno fatto conoscere questi/e dischi/e, compagni di un anno di transizione che forse più di ogni altro ha segnato la mia esistenza, trascurabile essa al cospetto della musica di cui vi sto per narrare.
Spero tutti voi già conosciate gli And Also the Trees, in caso contrario vi comunico che avete campato a cazzo finora, ma vi offro magnanimo un'occasione per recuperare. Lessi di loro che proponevano un post-punk bucolico, perché venivano dall'entroterra e non da zone strettamente industriali, e vero è che la loro prima produzione era bella e canonica nel genere. Ma The Rag and Bone Man è un disco sinuoso, morbido e caldo, più vicino a Nick Cave che a Ian Curtis, che regala una storia bellissima musicata con foglie di edera. Disco dell'anno per me, possibilmente.
Guardamose nelle palle dell'occhi [cit.], questi due non si sono inventati niente, ma tale niente ti entra in testa e non esce più. Eviction, Malarone, Hinterland, bombe minimal-synth ben cantate e che spero di incontrare spesso nelle mie notti nei loschi scantinati berlinesi. Genzano chiama, Juno 106 risponde.
Allora io ho odiato la minimal-wave per parecchio tempo, e principalmente per ragioni extra-musicali. Al momento non stravedo, ma ci sono artisti davvero ispiratissimi e che si sono meritati una degna riedizione dei propri lavori come i belgi Autumn, riscoperti da Veronica Vasicka che oltre a capirci parecchio di musica è pure un bel donnino. Solo bombe in questa compilation.
Ho già parlato abbastanza del disco in questione, qui ribadisco solo che è un album seminale del decennio, vero ponte tra tanti campioni delle tinte scure.
Disco che resterà sempre nel mio cuore per chi me lo ha fatto conoscere e per cosa ha significato, il pad di I Coldly Stare Out è stato il viatico migliore che potessi incontrare, per entrare in questo mondo. Se è vero che il loro brano più eccelso sia quella Your Master is Calling, da Meta, il valore medio più alto si trova nel disco d'esordio. Nel dubbio ho trovato entrambi dischi a 2 soldi a Mauerpark, con somma giuoia del mio borsello.
La voce di Suzanne Perry è tra le mie preferite di ogni epoca e di ogni genere, e credo che senza di lei la produzione degli LSD sarebbe certamente più modesta. Ma ella è sì celestiale che si avvicina quasi alla Betta Fraseri, e la rimira da vicino nella beatitudo dei cieli del porcoddio ascoltatevi sto disco perché è una mina anticarro, parola di scout.
I topi di campagna sono tra le cose più importanti successe nel sottobosco musicale anglo-marchigiano. Seriamente, la loro produzione pur limitata, assieme alle loro emanazioni [Another Sunny Day, Northern Picture Library, Trembling Blue Stars, Blueboy], ha zuccherato tutto il Commowealth a colpi di twiiiiii, proto-gaze e menate varie di cui non vi può fregare una mazza. Seriamente, Letting Go e Sensitive sono le canzoni della vita e vorrete sempre ascoltarle d'ora in poi, amen.
Allora in Argentina c'è una scena 'gaze/dreampop niente male, e questo disco è un vero capolavoro del genere. Davvero non c'è mezza traccia fuori posto, voci cristalline ed eteree ed assurde e gran lavoro di chitarra; Dawn è degna dei migliori Slowdive e Lush, per farvi capire.
I foregheinst sono una bomba, solo canzoni della vita per loro, con le loro voci androgine ed i loro ritmi e le loro strutture quasi post-hardcore già, e quei rototom così caratteristici del loro apparato percussivo. I testi sono iper-esistenziali e degni di analisi ragionata, da Sabres a Paperwhites, da Stranded in Greenland a They Said; non perdetevi anche il disco precedente Echelons, stesso livello davvero.
Li ho conosciuti tramite la celebre cover di Fall Apart di Death in June, da loro riproposta in versione dancefloor killer: l'album ha un sacco di tracce di cristo tipo Condemnation o Love is Colder than Death, e credo che nel 2nd wave goth sia uno dei dischi più catchy e rappresentativi in assoluto, per quanto i debiti nei confronti di contemporanei più illustri siano evidenti - ad ogni modo gasa duro al ritorno dai party.
Nota personale: quest'anno ho fisicamente conosciuto e ritrovato persone come Rachel Goswell, Neil Halstead [Slowdive, Mojave 3], e Mark Burgess [The Chameleons], posso dire di essermi tolto un paio di soddisfazioni niente male: grazie per quanto mi avete dato e continuate a darmi ogni giorno con la vostra musica, amici miei.