Beato Lui.
Domenica sarà un giorno da ricordare per gli agorafobi capitolini: Gianni "Havana Club" Alemanno non ha opposto resistenza alla Curia circa la contemporaneità tra la radicata e sentita tradizione del concerto del Primo Maggio, e le bislacche superstizioni di uno stato estero, cioè la beatificazione di Karol Wojtyla aka Giovanni Paolo II. Vi rendete conto? Roma non vedeva un tale afflusso di mentecatti dall'inizio del Ventennio: si spera tengano un passo normale stavolta almeno.
I residenti sono stati sottoposti nelle ultime settimane ad una campagna mediatica patetica, fatta di manifesti con effigi di un polacco che biascica quattro parole in romanesco dopo una vita passata a chiedere loro danaro. Proprio come un lavavetri moldavo, senza prendersene il carico quotidiano di insulti ai semafori però. La gente è così contenta di prenderlo in culo, che arriva a pronunciare convinta le seguenti assurdità, dal cui novero riporto solo le più gustose.
«Viaggiava tanto.»
Porcodio, viaggiava su areomobili privati con passerelle d'ermellino, il tutto per raccontare a negri assortiti un cumulo di stronzate per un paio d'ore, e tornarsene a casa colmo di doni che neanche Fernando Cortès al ritorno da Tegucigalpa. Anch'io viaggerei un casino, se la mia unica preoccupazione fosse quale buffo copricapo mettermi, davvero.
«Ha fatto tanto per la pace.»
Sì, tipo bazzicare Pinochet. Ma sicuramente per questa gente il Cile sarà in provincia di Cosenza.
«Era buono.»
Cazzo, per essere uno che secondo contratto è infallibile nonché successore in linea diretta del figliodiddio, ci si aspetta almeno che faccia attraversare quarantasette vecchiette al giorno.
«Ha fatto miracoli.»
Certo, tipo far crepare subito Giovanni Paolo I. Ah sì, ha anche guarito una suora del cazzo dal Parkinson. Perché diamine non ha guarito chessò, MOHAMMED ALI'? Troppo facile così, baby.
La verità è che la gente vive esistenze grame e misere, e prova a riempirle tributando onori a figure che oggettivamente non si meritano meno stima di un lavavetri al semaforo, e finiscono per esser considerati eroi pur senza far nulla per detergere il parabrezza di chi li acclama. Cioè se davvero ci sono centinaia di migliaia se non milioni di persone pronte a spostarsi per quest'evento che mi permetto di definire triviale minchiata, cosa cazzo farebbero se venissero a conoscenza della biografia di Lord Byron o di Galois?
Invece no, sono lì a masturbarsi più o meno mentalmente su un gelataio obeso con lo scratch nel sangue a causa di categorie che non si sognano neanche lontanamente di considerare imposte e fasulle, pronti a vomitare nuovi zelanti epiteti per quando creperà il suo successore. Ma chi cazzo sono i vostri eroi? Panzoni sguazzanti nell'oro che vi dicono in quali buchi potete ficcare il vostro uccello, mentre sondano quelli dei vostri figli strafatti di metanfetamine e retequattro, oppure gente che ha davvero anteposto il bene comune alla propria esistenza?
Che poi a me Wojtyla stava anche simpatico, in qualche modo; veniva a far visita al mio paesino nel cuore dei Castelli Romani, e si fotteva tutta la mia acqua per irrigare le sue piante. Se oggi un rumeno prova a fottere mezza minerale, Maroni gli scaglia contro la Wermacht - fair, isnt'it? Senza contare il coprifuoco intorno alla sua residenza che si installa per tutta la sua permanenza. Ora io odio la gente del mio paese, e vorrei si svegliassero tutti con un alveare nello stomaco dopo un'indigestione di Ambrosoli, però in quelle rare occasioni in cui devo recarmi alle poste o in farmacia per comprare preservativi al pampero, davvero non voglio che uno stronzo in divisa mi chieda dove stia andando, manco fossi un capo di stato colluso con i peggiori criminali del globo, pronto a coprire misfatti sui minori e a riciclare denaro sporco in Svizzera, toh.
In ogni modo vorrò essere comprensivo, e tollererò tutto questo. Ad un patto però, che se Jimi Hendrix mi fa passare i geloni, dopo massimo un mese voglio Piazza del Popolo gremita di persone che intonano Little Wing a squarciagola, ouuuuh yeah.