Scazzi: a media decadence.
Non sto qui a ricordare in dettaglio il fatto di cronaca che ci ammorba da settimane: una ragazza è uccisa e poi violentata, non si sa bene se dallo zio, dalla cugina, da entrambi. L'Italia non è nuova al circo delle indagini, al finto fiato sospeso, alla coscienza al guinzaglio, ai plastici di Vespa: questo è un paese che non ha assolutamente nozione di cosa ha rilievo sociale o meno, vuoi perché sapientemente pilotata, vuoi perché oramai abbandonata ad un torpore latente ed irreversibile.
Premessa fondamentale: pace all'anima della povera Sarah. Lei non c'entra nulla, è stata solo vittima di una violenza fisica prima e di una mediatica adesso; lo scempio della sua figura ad opera di tutte quelle nullità che vanno da Gilletti a Sgarbi, da Cucuzza a non so neanche io chi riempia gli studi televisivi, visto che non faccio uso di tale apparecchio da anni per fortuna.
Oggi però mi è capitato di vedere uno spezzone di dibattito (se tal può definirsi) mentre mia madre ne prendeva visione distratta durante il lavaggio delle stoviglie; non mi stupisco né provo disgusto, queste meccaniche sono tali da decenni e non cado dalle nuvole, ma è mio dovere sociale rammentare ed indignarmi ancora, e di additare quello stuolo di ladri d'ossigeno come criminali, ladri del mio denaro ed infamatori di innocenti, canaglie della comunicazione che si cibano di carcasse fresche, pronte a gettarle via però al prossimo ghiotto evento di cronaca.
Scazzi, Erba, Franzoni, Garlasco, Meredith: perché queste vicende hanno tanta presa sulla gente media (e mediocre)? In ordine:
–Fanno presa sulla sfera emotiva: la violenza pura, apparentemente immotivata, genera reazioni istintive - vendetta, compassione, dolore, paura, rabbia - sensazioni "forti" che le persone vogliono provare ogni tanto, alla luce delle proprie vuote e abitudinarie esistenze;
–Non richiedono particolare sforzo cognitivo: a parte banali congetture degne della signora Fletcher, diciamo che sono questioni abbastanza sempliciotte: stretta cerchia di indiziati, moventi essenziali (invidia, gelosia, scazzi familiari - ops), condizioni al contorno pressoché ininfluenti: gli ingredienti giusti per scambiare quattro chiacchere in autobus o nella sala d'aspetto del dentista o della parrucchiera. Non c'è dietrologia, al massimo un deus ex machina della polizia scientifica dopo qualche mese, con sapiente tempistica narrativa;
–Non implicano la necessità di schierarsi o di prendere decisioni: a differenza di vicende sociali o politiche, per le quali è necessario adoperare i propri neuroni e capire motivazioni, effetti a breve e lungo termine, mandanti ed esecutori, rischiando di avere addirittura un'idea propria su un accaduto, qui è molto semplice: ci sono dei cattivissimi, delle vittime, e qualche scemenza accessoria per rendere meno forte il sapore di deja-vu; è facile scagliarsi contro il lupo e portare la propria solidarietà a chi ha perso la propria vita, e in fondo non ha molto merito - levato qualche pagliaccio travestito da garantista della domenica per aggiungere un po' di pepe di scarsa qualità alla gogna, non ci vuole molto coraggio a dar giù ad uno o più assassini, specie se hanno leso valori universali quali famiglia o infanzia.
Famiglia deturpata da modelli economici che schiacciano i lavoratori e li privano di ogni loro diritto, infanzia lacerata da modelli che plagiano sin dalla tenera età, rendono schiavi di denaro e categorie sociali, il tutto ad opera di una classe politica inetta e traversalmente stolta, a prescindere da bandiere e sigle d'appartenenza. Questo non è altrettanto turpe e violento? Non merita il plastico di quella larva di Vespa o la ribalta di Domenica In?
I latini, nella loro schiettezza, usavano introdurre la risposta alle domande retoriche alll'interno delle medesime: avrebbero usato qui un num, ad indicare responso ovviamente negativo, visto che quei programmi sono spazzatura atta a tener vivi il processo virtuale e la tensione collettiva, e non a favorire il pensiero individuale, a prescindere dal prodotto del medesimo.
Mentre vi angosciate a capire se il coltello della Franzoni provenga da Ikea o meno, operai respirano amianto in fabbrica, lavoratori immigrati fantasma muoiono senza che nessuno ne abbia notizia, donne vedono calpestata la propria dignità e non si ribellano a causa del modello sessista impostoci silenziosamente da criminali in doppiopetto e porpora cardinalizia; voi però continuate a struggervi per storie che, se non vi avessero nominato, vi sarebbero scivolate addosso perché non lesive dell'insieme dei vostri valori intoccabili.
Quello vuoto.