Be Forest live 25/03/2014 @ Monarch, Berlin
Ho sentito più canzoni dal vivo che in disco dei Be Forest, e li ho visti una sola volta, quindi fatevi i conti; ho ascoltato il loro materiale per la prima volta non più di un mese fa, mi era piaciuto ma non mi aveva folgorato, certamente anche a causa del mio pregiudizio nei confronti del nu-gaze, di tutte quelle emanazioni cioè della scena che più cara in assoluto mi è tra quelle che sono solito visitare.
Ironia della sorte, due settimane ero a Roma a vedere i Pink Turns Blue [tedeschi di Colonia], in concomitanza con la tappa capitalina degli artisti in questione, mentre ieri sera ho assistito alla performance del trio pesarese qui a Berlino: era destino quindi che avrei dovuto incrociarli di lì a breve, e posso felicemente dire che ne sia valsa davvero la pena.
Certa musica ha un valore estremamente più elevato on stage che su cd o vinile, specie se eseguita in un contesto intimo come l'angol[in]o del Monarch: vedere tre ragazzi che al massimo fanno settant'anni in tre prodursi in un suono così brillante è un'esperienza stupenda, e merita di essere vissuta in primissima fila. Sarei disonesto se mi limitassi a dire che la loro proposta non è innovativa: con tutta probabilità non lo è, ma suonare non è solo avanguardia bensì ricerca di piacere personale, ed invidio fortemente chiunque riesca a produrre suono affine a Cocteau Twins e Slowdive, specie se con un organico così limitato nella strumentazione e nel numero dei componenti: quattro o cinque pedali, una batteria da tre pezzi, basso e un laptop per lanciare le [poche] clip non riproducibili in scena; a questo si aggiungono le voci delle due ragazze, a volte solo intuibili - ma la lezione delle voci eteree dei primi anni Novanta questo insegna!
Alla fine vi è lo scambio di strumenti tra chi era alle percussioni e chi alla chitarra, per l'ultimo paio di brani conclusi da un saluto timido, cui speravo sarebbe seguito un bis che non arriva, ma non v'è motivo di dannarsi: sono certo li rivedremo presto da queste parti.
Leggo oggi questa bella intervista loro rivolta, e scopro con piacere e senza troppo stupore alcuni la loro ammirazione per molte band che adoro, vedi i seminal For Against - il tutto già chiaro dalla loro produzione, che al momento annovera l'esordio Cold [2011] ed il fresco Earthbeat [2014].
Tempo di comprare il singolo, di scambiare due parole con Nicola, di scoprire che ci eravamo già incrociati al concerto di Neil Halstead e Rachel Goswell dello scorso Ottobre a Londra, e di venire a conoscenza di una bella sorpresa circa l'unica data italiana degli Slowdive [16 luglio al Radar Festival di Padova], e poi tutti a casa, pensando alla splendida ora trascorsa in compagnia dei Be Forest.