(2002) Arcturus - The Sham Mirrors
Sarà almeno la terza volta che declino la stesura di questa recensione, perché davvero questo fottuto disco non merita mediazione alcuna: è un'esperienza talmente provante, intensa e indescrivibile come poche altre ho potuto vivere nell'esistenza, e dire che per assurdo riesco a sentirla pressoché quotidianamente.
Ho speso fin troppe parole inutili, eviterò quindi di accennarmi ad avantgarde-metal, ad ex-batteristi dei Mayhem o a cantanti degli Ulver, per parlarvi direttamente di ARTURO.
È successo che dopo un paio di dischi black-symphonic-avantgard-miscopotuasorell-metal più che discreti di ARTURO, il medesimo abbia pensato di cambiare la storia della musica con questo album qua, che esplode sin dall'inizio con Kinetic, con bei fraseggi al piano, e poi - tàtata tàtata tàtata - un robusto apparato centrale terzinato. UN ROBUSTO APPARATO CENTRALE TERZINATO, PORCODDIO VINCENZO MOLLICA ESCI DAL MIO CORPO. Come cazzo avrà fatto a entrarci tutto, poi. Nightmare Heaven è affine, con un robusto qualchecazzo centrale a metà strada tra Archive ed Ulver: se pensate che stia qui a farvi il raccontino traccia per traccia, avete sbagliato di grosso. "Hoping to be saved from oblivion, by oblivion...nothing has a history or a nee-ee-ee-EEEEEIIIM WHAAAAAAAA".
Il dramma è che siamo ancora all'inizio, e non sapete cosa sta per attendervi.
Ad Absurdum inizia con incedere burlesco/avangardo/infingardo, più o meno così:
Tun//tu-tun//tu-tun/tu-tun/tu-tun-tu, tuuuun. (sincopando).
Tun//tu-tun//tu-tun/tu-tun/tu-tun-tu, tuuuun. (sincopando).
_Tun//tu-tun//tu-tun/tu_WOOOOOOOOOOSH MARINETTI MI FA UNA PIPPA
MARINETTI DOVE CAZZO SEI PORCODDIO MARINETTI
Ogni volta che arriva unMinutoZeroQuattro ho necessità imminente di impugnarmelo, anche se sono sulla metro B. Quel fottuto cambio repentino, quegli archi come coltelli affilatissimi, quelle parole insensate, QUEI FOTTUTI MUSICISTI INDEMONIATI DAI PORCODDIO SENTI CHE CAZZO STANNO FACENDO. "See your loss, through your eyes" - dai che ora ci riposiamo un po', dai che parte la ballatona, dai che non è possibile, non può essere vero.
Tutti i miei muscoli sono tesi, sono schiavo obbediente e non posso sottrarmi al volore di Arturo. Sogno di ascoltare Collapse Generator suonata dal vivo nello Stige dagli Arturo decapitati per l'occasione, eseguita per l'eternità: questa sarebbe la mia punizione, divorato da questo brano; ogni parola scelta per descrivere l'effetto che tale sequenza mi causa sarebbe davvero inadatta, mannaggiacristo.
AO BAJONI ACCANNA STAMMERDA MA CHE È STO PIANO - invece stocazzo de Johnsen apre Star Crossed con un bellissimo tema, che poi diventa un sacco circolare e ipnotico, e poi BASTA VI PREGO MI SI TORCONO LE BUDELLA CON QUESTA ROBA INFERNALE. Io penso che l'inferno sia un posto da paura, e che suoni proprio così: urla invasate, cassone a diecimila, che poi diventa a ventimila, e altre cose da sentirsi male. Poi a unoCinquantaSei la bomba: cymbals from hell, che ti ridono in faccia irriverenti, che sembrano venire dall'altro, marziali - CIAF CIAFF - TCHAFFFF TCHAFFFFF - MARINETTI STACCATI DALL'UCCELLO DI D'ANNUNZIO PER DIO. E di nuovo la musica del demonio DEL FOTTUTO DEMONIO a scuoiarti vivo, con tutti i musicisti che hai apprezzato in vita tua finora in ginocchio innanzi a tale pantagruelicità.
C'è dell'altro, c'è For to End and Yet Again. Una fine intensa, poetica, degno culmine di un disCOSA CAZZO VI CREDEVATE. Una marcia diabolica, uno stormo di biscrome, il vostro volto esterrefatto: la trasformazione è compiuta, non potrete mai più essere gli stessi di prima.
Questo sproloquio è terminato per vostra fortuna, prendetevi sto disco e pensate a quanto tempo avete sprecato senza di esso. Ringraziate Arturo per questo The Sham Mirrors, opera che riesco a definire esclusivamente come ultraterrena. Ciao Marinetti.